Testo e non testo
Piccolo promemoria sugli argomenti che abbiamo toccato durante il nostro primo incontro:
- definizione di testo
- definizione di notizia
- organizzazione plastica della pagina
Sulla definizione di notizia e sull'organizzazione plastica della pagina date un'occhiata a questo post (solo le voci che vi interessano). Sul concetto di testo provo invece a riassumere brevemente il ragionamento che abbiamo fatto in aula. Siamo abituati a pensare il testo (dalla base latina textus, tessuto) come un intreccio di parole che, messe insieme, assumono un certo significato. In realtà, dal punto di vista della semiotica, il testo è qualcosa di più ampio, può essere intepretato semmai come un sistema di segni che assume un significato per qualcuno che lo osserva. Non solo: quel sistema di segni, il testo, si può distinguere da ciò che non è testo, si può analizzare per livelli successivi (dentro un testo perciò, come nelle matrioske, c'è sempre un altro testo...). Perché allora un'edicola è un testo? Se qualcuno vuole rispondere, e aggiungere magari qualche considerazione, può utilizzare i commenti oppure scrivermi qui.
Ma c''è un altro aspetto che vorrei sottolineare del discorso che abbiamo appena cominciato. Abbiamo condiviso, insieme a René Daumal (che recupera questo insegnamento buddista nel suo romanzo "Il monte Analogo"), un concetto molto importante nella comunicazione: il primo passo dipende dall'ultimo. Dunque, come ha detto Martina quando ha cominciato a mettere in ordine i giornali nella nostra edicola, prima di costruire il nostro sistema di segni dobbiamo stabilire un criterio che interpreti l'identità dell'enunciatario. Chi leggerà il mio articolo? Attraverso quale medium? In quale contesto ne fruirà? Sono le tre domande canoniche della progettazione editoriale (per chi, per cosa, in quale contesto) che guidano, in qualche modo, anche le scelte del giornalista quando si prepara a comporre il proprio articolo... Vedremo, dal punto di vista tecnico, per esempio nella scelta del registro linguistico da utilizzare durante la scrittura, nella tipologia di attacco che decidiamo di utilizzare o nell'identificazione stessa della notizia... che cosa significa rispondere a queste domande. Ci vediamo mercoledì!
1 commento:
Sono dell’idea che ogni vissuto è di per sé speciale, unico ed irripetibile e che ogni realtà è il risultato del forte contrasto tra l’accaduto, in sé oggettivo, e i nostri sensi: una percussione particolare che si ripete in tempi ben distinti ma mai ordinati, che scandisce un ritmo tutto proprio, il nostro.
Vivo in tutto ciò che creo, perché tutto ciò che vive esiste per me e mai per altri!
la mia sola volontà per questo mondo è rendergli un pensiero,così personale e relativo da poter sembrare suo!
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